Il Colore Oro - Gold Color

Il Colore Oro - Gold Color

colore oro

Felice serata a tutte/i ❤
Le vacanze stanno trascorrendo e si avvicina l’ultimo giorno dell’anno e dovendovi parlare di un colore, come potevamo non scrivere della splendida tonalità Oro?

L’Oro è uno dei colori per eccellenza del Natale. Decorazioni, addobbi, regali, mise en place; in ogni aspetto delle festività è presente il colore che rappresenta il lusso per eccellenza.
Questo colore è il simbolo di estetica e ricchezza, la sua brillante luce ha ornato e decorato ogni forma di bellezza nella storia della creatività umana.
Il colore Oro normalmente viene associato alla luce solare, una luce radiante e capace di trasmettere calore, movimento, forza. Non c’è nulla di statico nel colore Oro e, come il Rosso, pulsa di energia compressa che si apre verso l’esterno, in un’espansione continua. Luscher paragona il Blu all’entrare in una galleria ed il color Oro all’uscirne. In questa visione, il colore Oro assume una connotazione di apertura, di liberazione, di sblocco e successiva espansione.

Nella tonalità Oro, il suo potere si astrae verso qualità di perfezione e preziosità, verso il completamento e la realizzazione di tutte le potenzialità.

Giallo, Arancio, Oro sono nei sogni colori che compaiono spesso, ad indicare vitalità e capacità di recupero fisico, amore per la vita o necessità di muoversi verso l’esterno e verso gli altri, conservando il senso di sé, avendo rispetto per i propri bisogni e coltivando le proprie qualità.
L’Oro assume anche un significato particolare che indica un’evoluzione e dei cambiamenti che verranno spesso accompagnati da occasioni favorevoli (soprattutto in ambito lavorativo). Comunemente l’Oro assume un valore positivo nei nostri sogni, dobbiamo solo fare attenzione a determinati cambiamenti.

Il colore Oro rappresenta da sempre la luce, per gli antichi il suo significato si traduce in distinzione e raccoglimento di tale luce nel sole, nella luna e nelle stelle; soprattutto il sole era la concentrazione materiale della luce divina. Il colore più utilizzato per tali proprietà era l'Oro, in mancanza di questo si ricorreva al Giallo, che ovviamente però non dava lo stesso effetto.

L'Oro coincide con il simbolo di sacro, sostanza stessa degli dèi, delle virtù soprannaturali (specialmente in Zeus per i Greci); è il materiale per eccellenza dedicato all'ambito sacro per via della sua "incorruttibilità", ovvero immutabilità in colore, lucentezza e resistenza, ed è per questo che la maggior parte delle statue erano in bronzo, legno o pietra e venivano poi rivestite interamente o parzialmente in lamine d'oro. La chioma dorata era altresì simbolo di divinità, infatti molti imperatori romani usavano tingere o cospargere i propri capelli d'oro. In Mesopotamia gli edifici sacri venivano decorati con oro e pietre preziose, mentre gli Ebrei, che non potevano raffigurare in alcun modo le divinità, utilizzavano l'oro nei particolari costruttivi. In Egitto esisteva addirittura la "dimora dell'oro", una stanza annessa al tempio dove veniva praticata la fusione e la doratura delle statue che così rappresentavano il colore delle carni degli dèi, oltre ad essere policrome.

L'Oro per quanto riguarda l'ambito politico rappresenta il potere e la ricchezza, ed annessa a questi la filiazione divina: il re è uguale ad un dio. Tale visione era dedicata all'inizio solo ai regnanti, imperatori, poi venne estesa ai nobili, poi ai guerrieri e agli uomini valorosi (a testimonianza della loro eroicizzazione e della loro partecipazione al potere); così avvenne anche per i ritratti. In Età Imperiale, a Roma, l'uso dell'Oro divenne esagerato e, data l'assenza di profonde basi teologiche, fu solo volto all'esibizione del potere, del culto della personalità.

Come accennato già in precedenza, l'oro è un materiale inalterabile chimicamente; per questa sua enorme qualità esso è divenuto sinonimo di immortalità, ed il suo impiego magico per rendere incorruttibili. Infatti nella tomba del defunto venivano inserite suppellettili auree per mantenere il suo spirito integro, a differenza del corpo che si disfaceva, e quindi ricongiungibile agli dèi.

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